Trabectedina più Doxorubicina pegilata liposomiale nel carcinoma ovarico ricorrente
È stato condotto uno studio allo scopo di confrontare efficacia e sicurezza di Trabectedina ( Yondelis ) più Doxorubicina liposomiale pegilata ( Caelyx ) con la sola Doxorubicina liposomiale pegilata in donne con carcinoma ovarico ricorrente dopo fallimento di una chemioterapia di prima linea basata sul Platino.
Donne di 18 anni d’età o superiore, stratificate per performance status ( da 0 a1 vs 2 ) e sensibilità al Platino, sono state assegnate in maniera casuale a ricevere una infusione intravenosa di Doxorubicina liposomiale pegilata 30 mg/m(2) seguita da una infusione di 3 ore di Trabectedina 1.1 mg/m(2) ogni 3 settimane o Doxorubicina liposomiale pegilata 50 mg/m(2) ogni 4 settimane.
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione in base a una valutazione radiologica indipendente.
Le pazienti ( n=672 ) sono state assegnate in maniera casuale all’associazione Trabectedina e Doxorubicina liposomiale pegilata ( n=337 ) oppure a Doxorubicina liposomiale pegilata ( n=335 ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 7.3 mesi con l’associazione contro 5.8 mesi con la sola Doxorubicina liposomiale pegilata ( hazard ratio, HR=0.79; P=0.0190 ).
Per le pazienti sensibili al Platino, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 9.2 mesi versus 7.5 mesi, rispettivamente ( HR=0.73; P=0.0170 ).
Il tasso di risposta generale è stato pari a 27.6% per Trabectedina e Doxorubicina liposomiale pegilata contro 18.8% per Doxorubicina liposomiale pegilata ( P=0.0080 ), e per le pazienti sensibili al Platino è stato. Rispettivamente, di 35.3% e 22.6% ( P=0.0042 ).
Tasso di risposta generale, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza generale non hanno mostrato differenze statisticamente significative tra le pazienti con resistenza al Platino.
La neutropenia è risultata più comune con l’associazione Trabectedina e Doxorubicina liposomiale pegilata; aumenti di grado da 3 a 4 nelle transaminasi sono risultati più comuni con il trattamento di combinazione ma in modo transitorio e non-cumulativo.
La sindrome mani-piedi e le mucositi si sono presentate con minor frequenza con Trabectedina e Doxorubicina liposomiale pegilata che con la sola Doxorubicina liposomiale pegilata.
In conclusione, in combinazione con Doxorubicina liposomiale pegilata, Trabectedina migliora la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta generale rispetto alla sola Doxorubicina liposomiale pegilata con tollerabilità accettabile nel trattamento di seconda linea del tumore ovarico ricorrente. ( Xagena2010 )
Monk BJ et al, J Clin Oncol 2010; 28: 3107-3114
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